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Aloe vera, il mio marchioAloe vera, il mio marchio

Dal momento in cui sono stata in grado di tenere in mano una matita e di disegnare cose sensate ho sempre disegnato vestiti. Erano colorati e diversi da quelli che vedevo attorno a me. I miei abiti non erano esattamente realizzabili, perché avevano forme assurde e poteri magici. Era il mio gioco preferito.

Crescendo, le bambole sono diventate il mio mondo. Quello che amavo era vestirle come volevo io, passavo ore a combinare tutti gli abiti che avevo in modi diversi finché questi sono diventati troppo noiosi; allora, ho iniziato a cercare di crearne altri. Essendo una bambina, e non sapendo da dove cominciare, mi sono rivolta alla mia nonna materna, ottima sarta, la quale ha accolto volentieri la mia richiesta di insegnarmi a cucire. Esatto, io non volevo che lei mi facesse i vestitini per le mie bambole, volevo a tutti i costi essere io a farli, essere in grado di crearli tutti. Ero davvero determinata e ho appreso in velocità tutto quello che la nonna aveva da insegnarmi. Ben presto però, quello che avevo imparato non mi bastava più. Avevo delle idee molto chiare in testa, e non si trattava di cose semplici, e non volevo per nessuna ragione scendere a compromessi con le mie conoscenze limitate. Così ho iniziato a sperimentare con la macchina da cucire, con diversi tessuti, con ago e filo, con la colla, con tutto quello che avevo a disposizione, ed in effetti avevo cominciato a dare un tocco personale a quegli abitini con cui vestivo le mie bambole. Le mie amichette venivano a casa apposta per giocarci, alcune mi chiedevano se per il loro compleanno potessi confezionargliene uno. Ad un certo punto, mia madre notò il mio interesse quasi ossessivo, ma soprattutto, le mie capacità. Avevo undici anni quando mi chiese se avessi voluto frequentare un corso di cucito avanzato. Non ci avevo mai pensato fino a quel momento. Perché non glielo avevo chiesto prima? Quanto tempo perduto! Ovviamente mi sono iscritta, l’unica bambina del corso, ma ben presto la più brava. Ero così risoluta che passavo tutto il tempo libero a creare e a migliorare la mia tecnica. Ci sono stati vari altri corsi dopo quello finché, giunta al momento di scegliere il percorso universitario, mi sono dedicata alla moda, non perché puntassi a diventare stilista, ma perché nient’altro mi interessava. Ho sempre e solo amato creare abiti. 

Al primo anno di università è nato Aloe Vera, il mio brand. Stavo lavorando per un progetto in cui i nostri abiti dovevano rifarsi alla natura, alle piante. Non avevo ispirazioni e così mi sono messa a passeggiare per il campus, finché ho trovato un cespuglio di aloe vera. Una pianta strana, davvero, ma l’ho trovata bella. Qualche anno dopo, quando ho finalmente potuto creare la mia prima linea di abiti e dovevo trovare un nome per il mio marchio, ho ripensato al primo lavoro di cui ero veramente fiera, ed ecco che Aloe Vera è nato, come se fosse sempre stato l’ovvio nome del mio brand.